Alcuni tipi di demenza come la LBD Lewy Body Dementia ( Demenza con corpi di Lewy ), il Parkinson – Demenza o alcune forme di demenza, compresa l’ Alzheimer, nelle fasi più avanzate, hanno come caratteristica la presenza di allucinazioni. Queste spesso diventano di difficile gestione. Che fare? In questo articolo voglio darti innanzitutto delle delucidazioni su cosa sono le allucinazioni, sul perchè della loro presenza e sopratutto scriverti dei consigli pratici su come gestirle. Ovviamente in presenza di allucinazioni è sempre bene rivolgersi ad un neurologo, perchè spesso necessitano di un intervento farmacologico.
Un’allucinazione è qualcosa che uno crede di udire, vedere, sentire, ma che non esiste nella realtà ed è in genere di natura spiacevole. Delirio paranoide, d’altro canto, significa che la persona ha una convinzione di natura persecutoria che non è fondata (ad es. che il postino volutamente nasconda delle lettere importanti). Purtroppo, a causa della sua difficoltà di comunicazione, il malato di demenza tende a sentirsi sempre più isolato, ed ha poche possibilità di confrontarsi e riflettere con altre persone.
I malati di demenza soffrono spesso di alterate identificazioni deliranti. I tipi più frequenti di identificazioni alterate riguardano parenti o persone addette all’assistenza che vengono ritenuti degli impostori, oppure la convinzione che visitatori immaginari vivano nella propria casa. Spesso si manifesta anche l’incapacità di riconoscere la propria immagine allo specchio o scambiarla per quella di qualcun altro (lo shock nel vedere riflessa l’immagine di un vecchio è anche legato a problemi di memoria) e l’errata visualizzazione delle figure televisive che vengono percepite come cose reali.
Inoltre, come conseguenza del danno cerebrale, alcuni malati di demenza possono anche confondere o interpretare erroneamente ciò che vedono, sentono o gustano. Per esempio, possono lamentarsi perché un dolce è salato, perché una musica leggera è troppo forte o perché fuori fa un freddo glaciale quando in realtà c’è un sole che spacca le pietre.
Allucinazioni e deliri possono provocare paure intense o scatenare comportamenti aggressivi. Il malato di demenza deve far fronte a una situazione che non capisce e che non riesce a controllare.
All’inizio la nostra impotenza ci da un senso di smarrimento e di frustrazione. Non dimentichiamo però che possiamo sempre aiutare la persona malata offrendole sicurezza e prendendo le necessarie precauzioni per ridurre le probabilità che il problema si ripeta… Ecco per te Qualche Aiuto:
Cercare di spiegare e rassicurare, senza mettere in discussione la convinzione delirante
Anche se non è il caso di confermare le sue false convinzioni, possiamo comunque rassicurare il malato che tutto è a posto e la situazione è sotto controllo. Ad esempio: il credere che qualcuno stia rubando i cucchiai, può essere per il malato motivo di sofferenza quindi, senza mettere in discussione quello di cui è convinto, possiamo rassicurarlo dicendogli che i cucchiai sono più che sufficienti. Se soffre di allucinazioni, crederà che quello che lui vede, sente e percepisce, esista veramente.
Non ha senso cercare di persuaderlo che non è così. L’insistenza lo porterà soltanto ad una maggiore frustrazione e lo distoglierà dal cercare di comunicare quello che prova. L’aiuto che gli si può dare è quello di offrirgli conforto e sicurezza. Toccandolo e parlandogli con voce calma e rassicurante potremo riportarlo alla realtà. Bisogna fare attenzione che il contatto fisico non venga interpretato come una forma di violenza.
Un altro tipo di approccio può essere quello di spiegare che noi non riusciamo a sentire o a vedere quello che lui vede o sente, ma che possiamo capire che cosa stia provando.
Cercare di distrarre l’attenzione del malato
Distrarre una persona che soffre di allucinazioni o di deliri di tipo persecutorio può essere una tecnica utile, specialmente se la persona è in preda a una forte emozione (paura o rabbia) e non si è riusciti a rassicurarla, ma non sempre ciò è possibile. Faremo allora in modo che il malato abbia spazio sufficiente, evitando così di esporci a un pericolo fisico.
Evitare la contenzione fisica
A volte i malati di demenza hanno bisogno di parlare dei loro problemi. Se la persona che assistiamo è ai primi stadi della malattia, può esserle utile ricevere ascolto e consiglio. Anche se dimentica completamente di aver parlato dei propri problemi e di come si sente, ne avrà comunque ricavato almeno un temporaneo sollievo. Tuttavia, considerati i problemi di linguaggio, ogni genere di terapia che si basi sullo scambio verbale potrà essere applicata soltanto in un ristretto numero di casi e ai primi stadi della malattia.
Altre forme di terapia includono quelle basate sulla musica e sull’arte. Lo specialista potrà indicare il terapeuta più adatto, ma è importante trovarne uno che capisca i bisogni particolari dei malati di demenza.
Non smentire le sue convinzioni: non sempre possiamo escludere che siano vere
È bene evitare di contraddire apertamente il malato di demenza quando si lamenta – ad esempio – che qualcuno lo sta derubando. Il fatto che uno soffra di allucinazioni e di deliri non implica necessariamente che tutto ciò che dice sia falso. Qualcuno può approfittare di lui, come di qualsiasi altra persona. Le accuse di furto devono essere attentamente valutate.
Se ci sembra necessario rivolgersi direttamente agli interessati, dovremo prima rassicurarli (a meno che non siano veramente colpevoli!) sul fatto che le accuse fatte dal malato di demenza sono una conseguenza della malattia e non devono in nessun caso essere prese come un attacco personale.
Spero di Averti dato una mano e ricorda che se hai bisogno di un aiuto specifico, non esitare a contattarmi in privato!
Claudia Morleo
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